Genitori e disturbi alimentari: il sostegno che fa la differenza

Genitori e disturbi alimentari: il sostegno che fa la differenza

Disturbi alimentari negli adolescenti: come i genitori possono creare un ambiente positivo e sostenere il percorso di guarigione.

L’anoressia nervosa è un disturbo alimentare che colpisce soprattutto le ragazze adolescenti e nasce da una combinazione di fattori diversi. Le cause non sono ancora del tutto chiare, ma sappiamo che entrano in gioco aspetti biologici, psicologici e sociali. Tra i fattori di rischio più comuni ci sono il bisogno di avere tutto sotto controllo, una bassa autostima, il perfezionismo, il ricorso a diete molto restrittive e l’idealizzazione della magrezza come modello di bellezza.

💜 Il ruolo della famiglia nei disturbi alimentari

Numerosi studi clinici hanno dimostrato che il coinvolgimento dei genitori nel percorso terapeutico contro i disturbi alimentari può fare davvero la differenza. Per questo motivo è fondamentale creare un ambiente familiare sereno, capace di sostenere l’adolescente in un momento delicato, in cui è chiamato a intraprendere un cambiamento profondo.

🌱 Come creare un ambiente familiare positivo

La prima cosa da fare è mettere da parte i sensi di colpa. I disturbi alimentari non hanno un’unica causa e spesso derivano da una combinazione di fattori biologici, psicologici e sociali. In questa fase non è indispensabile capire da dove nasca la malattia: ciò che conta davvero è avviare subito un percorso di cura per prevenire conseguenze fisiche e psicologiche più gravi.

Un esempio utile: se tuo figlio avesse una malattia come il cancro, aspetteresti di capire le cause prima di iniziare le cure? Allo stesso modo, quando si parla di anoressia o bulimia, è essenziale intervenire tempestivamente, senza rimandare.

🚫 Attenzione ai sensi di colpa e ai conflitti familiari

Colpevolizzarsi non aiuta, anzi: rischia di alimentare tensioni tra i genitori e in famiglia, peggiorando l’umore dell’adolescente. Questo può spingerlo verso comportamenti disfunzionali come abbuffate seguite da vomito autoindotto, oppure restrizioni alimentari ancora più severe.

💡 Consigli pratici per i genitori

  • Mai punire o minacciare il ragazzo se non raggiunge obiettivi di peso: queste reazioni minano la sua autostima.
  • Evita critiche legate al corpo o al cibo: per chi soffre di anoressia o bulimia, resistere alla fame viene vissuto come una “vittoria”, che rafforza la malattia.
  • Non assumere un atteggiamento da “controllore”: tuo figlio ha già una forte esigenza di dimostrare autocontrollo per sentirsi “valido”, e un approccio troppo rigido rischia di peggiorare la situazione.

Prova a chiederti: se mio figlio si fratturasse una gamba e non recuperasse nei tempi previsti, lo punirei? O lo sosterrei per aiutarlo a guarire?

Queste rappresentazioni grafiche spiegano che cosa succede a tuo figlio dopo una critica, un rimprovero, una punizione. 

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 🌟 L’obiettivo della terapia

La terapia ha lo scopo di coinvolgere l’adolescente come protagonista attivo, non come semplice paziente passivo. È fondamentale aiutarlo a ritrovare fiducia in sé stesso, a ricostruire la propria autostima e a riprendere uno stile di vita sano fatto di relazioni sociali, serenità e libertà dal pensiero ossessivo sul cibo.

Creare un clima familiare positivo, basato sul sostegno e non sul controllo, è uno degli strumenti più potenti per interrompere il circolo vizioso della malattia e accompagnare tuo figlio verso la guarigione.


📌 Ecco come supportare tuo figlio: consigli pratici

1️ -Creare momenti positivi

  1. Attività senza cibo, rilassanti e legate a ricordi felici.
  2. Giochi di società, carte, musica, podcast, film comici, canto.
  3. Cura reciproca: manicure, pedicure, massaggi alle mani o piedi.
  4. Cerca leggerezza e umorismo nelle piccole situazioni quotidiane.

2- Evitare commenti su cibo e corpo

  • Non fare osservazioni su peso, forma o pasti.
  • Evita diete per altri membri della famiglia.
  • Spiega che ogni persona ha esigenze diverse e non tutti devono seguire le stesse regole alimentari.

3️- Gestire le richieste di rassicurazione

  • Non cedere a richieste continue di conferme su peso o cibo.
  • Incoraggia l’uso delle strategie apprese in terapia per gestire ansia e pensieri ossessivi.

4️A tavola

  • Rispetta il piano alimentare concordato con il terapeuta.
  • Mantieni orari fissi e, se possibile, consumate i pasti insieme con sottofondo musicale.
  • Modifica l’ambiente: nuovi piatti, bicchieri, rimuovere bilance e riviste di moda.
  • Coinvolgi tuo figlio in conversazioni piacevoli su altri temi, senza parlare di cibo o peso.
  • Usa frasi di supporto:

“Sappiamo che il processo di recupero è difficile, ma siamo qui per supportarti. Segui il piano alimentare senza farti influenzare dai pensieri sul cibo.”

5️-Gestione dei pensieri sul cibo

  • I pensieri ossessivi non sono guida valida: aiutalo a riconoscerli come effetto del disturbo.
  • Suggerisci di scrivere difficoltà e possibili soluzioni in un diario per affrontare meglio le sfide future.

 

              Il tuo sostegno oggi è la forza che guiderà tuo figlio verso la sua rinascita!

 

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